Se si riduce l’offerta di gioco d’azzardo sui territori, si gioca meno

NEL 2020, A CAUSA DELLA PANDEMIA E DELLA CHIUSURA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI, IL FATTURATO DEL GIOCO D’AZZARDO È SCESO DAI 110 MILIARDI DEL 2019 A 80 MILIARDI E 135 MILIONI DI EURO. LA CRESCITA DEL GIOCO ONLINE NON COMPENSA LE PERDITE DEL GIOCO “FISICO”

Se si riduce l’offerta di gioco d’azzardo sui territori, si gioca meno

I dati sul consumo di gioco d’azzardo nel 2020 confermano la posizione sempre espressa da Mettiamoci in gioco – campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo: se riduciamo l’offerta di gioco sui territori, solo una parte della domanda si sposta sul gioco online, al contrario di quanto asserito da più parti. Si ottiene, così, una riduzione complessiva del fenomeno, con la conseguente diminuzione dei casi di gioco problematico e dipendenza. Nell’anno passato, a causa dell’epidemia di Covid-19, i giocatori hanno avuto molte meno possibilità di gioco. E la raccolta del settore è crollata dai 110 miliardi di euro del 2019 a 80 miliardi e 135 milioni di euro, un valore paragonabile a quello del 2011. E se il gioco “fisico” – fatto, cioè, in una sala giochi o in un esercizio commerciale – è calato del 47,1%, il gioco online è cresciuto solo del 12,5%. Oltretutto, va rilevato che – pur continuando ad aumentare – il gioco online rallenta il suo ritmo di crescita, che è il più basso degli ultimi 5 anni: era + 15,9% tra 2018 e 2019 e + 26,2% tra 2015 e 2016. A causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali, il gioco online ha superato per la prima volta, a livello nazionale, in valore assoluto la raccolta di quello fisico: 40.953 milioni versus 39.182 milioni di euro. Soprattutto in alcune regioni del centro sud la pratica di gioco online ha superato di gran lunga quella del gioco fisico: Sicilia (74,5% della raccolta complessiva), Calabria (66,7%), Basilicata (65,6%). Per quanto riguarda il gioco “fisico”, in alcune Regioni – tutte del centro nord – ¬la raccolta è più che dimezzata rispetto al 2019: Veneto (-51,2%), Toscana (-51,1%), Trentino Alto Adige (-50,4%), Lombardia (-50,2%). Al sud, invece, la diminuzione è inferiore alla media nazionale: dal -36,7% della Puglia al -43% della Sardegna. In merito al gioco illegale, invece, Mettiamoci in gioco sottolinea che non vi sono dati certi sulla sua diffusione. Dunque, asserire che a una contrazione del gioco legale corrisponde un aumento del gioco illegale è un’opinione del tutto aleatoria. La pandemia, dunque, ha favorito un’astinenza forzata dal gioco d’azzardo per tante persone, per alcuni solo occasionale ma per altri, probabilmente, un’opportunità per affrontare la propria condizione di dipendenza o di gioco problematico, con la conseguenza di poter riappropriarsi della propria “vita comune”, della normalità, dei rapporti familiari. E, forse, per diversi di loro questa esperienza ha rappresentato la dimostrazione che, senza gioco d’azzardo, la qualità della vita propria e degli affetti è concretamente migliore nel breve e nel lungo periodo. Mettiamoci in gioco ritiene, perciò, che la riduzione dell’offerta di gioco sui territori ¬– con la diminuzione di slot, vlt e gratta e vinci in circolazione – sia una condizione necessaria per ridurre le situazioni patologiche in cui versano tanti giocatori e, per questo, chiede nuovamente a governo e Parlamento di adottare provvedimenti che permettano di raggiungere questo importante risultato, a partire da una legge quadro di riordino del settore. Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

Info: Mariano Bottaccio cell. 329 2928070 – email: ufficiostampa@mettiamociingioco.org

www.mettiamociingioco.org

Se si riduce l’offerta di gioco d’azzardo sui territori, si gioca meno

NEL 2020, A CAUSA DELLA PANDEMIA E DELLA CHIUSURA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI, IL FATTURATO DEL GIOCO D’AZZARDO È SCESO DAI 110 MILIARDI DEL 2019 A 80 MILIARDI E 135 MILIONI DI EURO. LA CRESCITA DEL GIOCO ONLINE NON COMPENSA LE PERDITE DEL GIOCO “FISICO”

Se si riduce l’offerta di gioco d’azzardo sui territori, si gioca meno

I dati sul consumo di gioco d’azzardo nel 2020 confermano la posizione sempre espressa da Mettiamoci in gioco – campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo: se riduciamo l’offerta di gioco sui territori, solo una parte della domanda si sposta sul gioco online, al contrario di quanto asserito da più parti. Si ottiene, così, una riduzione complessiva del fenomeno, con la conseguente diminuzione dei casi di gioco problematico e dipendenza. Nell’anno passato, a causa dell’epidemia di Covid-19, i giocatori hanno avuto molte meno possibilità di gioco. E la raccolta del settore è crollata dai 110 miliardi di euro del 2019 a 80 miliardi e 135 milioni di euro, un valore paragonabile a quello del 2011. E se il gioco “fisico” – fatto, cioè, in una sala giochi o in un esercizio commerciale – è calato del 47,1%, il gioco online è cresciuto solo del 12,5%. Oltretutto, va rilevato che – pur continuando ad aumentare – il gioco online rallenta il suo ritmo di crescita, che è il più basso degli ultimi 5 anni: era + 15,9% tra 2018 e 2019 e + 26,2% tra 2015 e 2016. A causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali, il gioco online ha superato per la prima volta, a livello nazionale, in valore assoluto la raccolta di quello fisico: 40.953 milioni versus 39.182 milioni di euro. Soprattutto in alcune regioni del centro sud la pratica di gioco online ha superato di gran lunga quella del gioco fisico: Sicilia (74,5% della raccolta complessiva), Calabria (66,7%), Basilicata (65,6%). Per quanto riguarda il gioco “fisico”, in alcune Regioni – tutte del centro nord – ¬la raccolta è più che dimezzata rispetto al 2019: Veneto (-51,2%), Toscana (-51,1%), Trentino Alto Adige (-50,4%), Lombardia (-50,2%). Al sud, invece, la diminuzione è inferiore alla media nazionale: dal -36,7% della Puglia al -43% della Sardegna. In merito al gioco illegale, invece, Mettiamoci in gioco sottolinea che non vi sono dati certi sulla sua diffusione. Dunque, asserire che a una contrazione del gioco legale corrisponde un aumento del gioco illegale è un’opinione del tutto aleatoria. La pandemia, dunque, ha favorito un’astinenza forzata dal gioco d’azzardo per tante persone, per alcuni solo occasionale ma per altri, probabilmente, un’opportunità per affrontare la propria condizione di dipendenza o di gioco problematico, con la conseguenza di poter riappropriarsi della propria “vita comune”, della normalità, dei rapporti familiari. E, forse, per diversi di loro questa esperienza ha rappresentato la dimostrazione che, senza gioco d’azzardo, la qualità della vita propria e degli affetti è concretamente migliore nel breve e nel lungo periodo. Mettiamoci in gioco ritiene, perciò, che la riduzione dell’offerta di gioco sui territori ¬– con la diminuzione di slot, vlt e gratta e vinci in circolazione – sia una condizione necessaria per ridurre le situazioni patologiche in cui versano tanti giocatori e, per questo, chiede nuovamente a governo e Parlamento di adottare provvedimenti che permettano di raggiungere questo importante risultato, a partire da una legge quadro di riordino del settore. Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

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