Linee guida per i punti vendita del gioco d’azzardo, ancora numerose e gravi le ragioni di preoccupazione

“METTIAMOCI IN GIOCO” CHIEDE ALLA CONFERENZA UNIFICATA STATO-AUTONOMIE LOCALI, CHE SI RIUNISCE DOMANI, DI ADOTTARE UN TESTO CHE RISPONDA REALMENTE ALL’ESIGENZA DI CONTRASTARE IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

Linee guida per i punti vendita del gioco d’azzardo, ancora numerose e gravi le ragioni di preoccupazione

 

Comunicato stampa

La Conferenza unificata Stato autonomie locali si riunirà nuovamente domani per la definizione delle linee guida riguardanti le caratteristiche dei punti di vendita ove si svolge il gioco pubblico e la loro ricollocazione territoriale. Sulla base del documento illustrato dal Governo nel corso dell’ultima riunione è possibile formulare alcune osservazioni in merito alle misure ivi contenute.

“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo ribadisce il proprio giudizio positivo sulle proposte volte a ridurre sensibilmente il numero delle slot machine attraverso l’eliminazione immediata dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini) e quella, sia pur diluita nel tempo, da bar e tabaccherie: la diffusione capillare dei punti di gioco è infatti una delle ragioni della crescita del fenomeno della dipendenza da gioco, perché ha reso più facilmente praticabile il gioco d’azzardo da parte di alcune categorie a rischio (pensionati, casalinghe, minorenni, ecc.). Va apprezzata anche l’introduzione di strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa e l’abbassamento degli importi delle giocate.

Forti perplessità riguardano invece le proposte volte ad individuare un elevatissimo numero di sale “di serie A” (il documento parla di 5.000 sale gioco, 3.000 sale Bingo e VLT, 5.000 sale scommesse), che verrebbero sottratte alle discipline restrittive attualmente previste dai provvedimenti adottati da moltissime Regioni ed Enti locali se in possesso di particolari requisiti (controllo dell’identità all’ingresso, formazione del personale, previsione di un numero massimo di apparecchi in relazione alla superficie dell’esercizio, ecc), peraltro ancora molto indefiniti.

La genericità dei requisiti indicati nel documento del Governo – in una fase in cui,  secondo le ultime stime, il mercato del gioco d’azzardo mondiale raggiungerà a fine 2016 il valore di 470 miliardi di dollari – suscita forti preoccupazioni in coloro che ritengono essenziale una rilevante riduzione dell’offerta complessiva di gioco, che era cresciuta in modo incontrollato nell’ultimo decennio. Proprio sulla definizione dei requisiti la Conferenza unificata deve porre una particolare attenzione: con la proliferazione di tantissimi “mini casinò” verrebbero infatti vanificati gli sforzi compiuti in questi anni da Regioni ed Enti locali per contenere la crescita dei punti gioco e favorire la loro riconversione, attraverso una serie articolata di misure sulla collocazione degli esercizi, i limiti rigorosi agli orari di apertura, la definizione di requisiti strutturali, gli incentivi, ecc.).

Il documento del Governo non contiene alcun riferimento ad un altro aspetto rilevantissimo, quale è quello del recepimento delle proposte elaborate dalla Commissione Antimafia per contrastare la forte presenza delle organizzazioni criminali in questo settore. Estremamente generico è altresì l’impegno riguardante il divieto di pubblicità e di sponsorizzazione – diretta e indiretta – per il quale si parla solo di “aprire un confronto a livello europeo”, mentre appare necessario accelerare l’iter delle proposte di legge in materia da tempo presentate presso Camera e Senato.

Mettiamoci in gioco auspica un’approfondita discussione su tali temi in sede di Conferenza unificata (e nel successivo dibattito parlamentare) al fine di elaborare un testo che risponda efficacemente all’esigenza di contrasto di un fenomeno così diffuso e pericoloso quale è quello del gioco d’azzardo patologico.

Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

Info:

Mariano Bottaccio – cell. 329 2928070

email: ufficiostampa@mettiamociingioco.org

www.mettiamociingioco.org

Linee guida per i punti vendita del gioco d’azzardo, ancora numerose e gravi le ragioni di preoccupazione

“METTIAMOCI IN GIOCO” CHIEDE ALLA CONFERENZA UNIFICATA STATO-AUTONOMIE LOCALI, CHE SI RIUNISCE DOMANI, DI ADOTTARE UN TESTO CHE RISPONDA REALMENTE ALL’ESIGENZA DI CONTRASTARE IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

Linee guida per i punti vendita del gioco d’azzardo, ancora numerose e gravi le ragioni di preoccupazione

 

Comunicato stampa

La Conferenza unificata Stato autonomie locali si riunirà nuovamente domani per la definizione delle linee guida riguardanti le caratteristiche dei punti di vendita ove si svolge il gioco pubblico e la loro ricollocazione territoriale. Sulla base del documento illustrato dal Governo nel corso dell’ultima riunione è possibile formulare alcune osservazioni in merito alle misure ivi contenute.

“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo ribadisce il proprio giudizio positivo sulle proposte volte a ridurre sensibilmente il numero delle slot machine attraverso l’eliminazione immediata dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini) e quella, sia pur diluita nel tempo, da bar e tabaccherie: la diffusione capillare dei punti di gioco è infatti una delle ragioni della crescita del fenomeno della dipendenza da gioco, perché ha reso più facilmente praticabile il gioco d’azzardo da parte di alcune categorie a rischio (pensionati, casalinghe, minorenni, ecc.). Va apprezzata anche l’introduzione di strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa e l’abbassamento degli importi delle giocate.

Forti perplessità riguardano invece le proposte volte ad individuare un elevatissimo numero di sale “di serie A” (il documento parla di 5.000 sale gioco, 3.000 sale Bingo e VLT, 5.000 sale scommesse), che verrebbero sottratte alle discipline restrittive attualmente previste dai provvedimenti adottati da moltissime Regioni ed Enti locali se in possesso di particolari requisiti (controllo dell’identità all’ingresso, formazione del personale, previsione di un numero massimo di apparecchi in relazione alla superficie dell’esercizio, ecc), peraltro ancora molto indefiniti.

La genericità dei requisiti indicati nel documento del Governo – in una fase in cui,  secondo le ultime stime, il mercato del gioco d’azzardo mondiale raggiungerà a fine 2016 il valore di 470 miliardi di dollari – suscita forti preoccupazioni in coloro che ritengono essenziale una rilevante riduzione dell’offerta complessiva di gioco, che era cresciuta in modo incontrollato nell’ultimo decennio. Proprio sulla definizione dei requisiti la Conferenza unificata deve porre una particolare attenzione: con la proliferazione di tantissimi “mini casinò” verrebbero infatti vanificati gli sforzi compiuti in questi anni da Regioni ed Enti locali per contenere la crescita dei punti gioco e favorire la loro riconversione, attraverso una serie articolata di misure sulla collocazione degli esercizi, i limiti rigorosi agli orari di apertura, la definizione di requisiti strutturali, gli incentivi, ecc.).

Il documento del Governo non contiene alcun riferimento ad un altro aspetto rilevantissimo, quale è quello del recepimento delle proposte elaborate dalla Commissione Antimafia per contrastare la forte presenza delle organizzazioni criminali in questo settore. Estremamente generico è altresì l’impegno riguardante il divieto di pubblicità e di sponsorizzazione – diretta e indiretta – per il quale si parla solo di “aprire un confronto a livello europeo”, mentre appare necessario accelerare l’iter delle proposte di legge in materia da tempo presentate presso Camera e Senato.

Mettiamoci in gioco auspica un’approfondita discussione su tali temi in sede di Conferenza unificata (e nel successivo dibattito parlamentare) al fine di elaborare un testo che risponda efficacemente all’esigenza di contrasto di un fenomeno così diffuso e pericoloso quale è quello del gioco d’azzardo patologico.

Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

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