Dopo Castelvetrano e Paceco, anche Erice sottoscrive un’intesa per la lotta al gioco d’azzardo patologico. Il documento è stato sottoscritto alla presenza di Gino Gandolfo, coordinatore regionale della campagna “Mettiamoci in Gioco” e dell’avvocato Vincenzo Maltese, segretario di Co.Di.Ci. Trapani.
L’amministrazione comunale di Erice porterà avanti, in collaborazione con le associazioni, tutte le iniziative utili a sensibilizzare la popolazione sui rischi del gioco d’azzardo e dei fenomeni connessi, come l’usura e l’estorsione, attraverso spot, incontri e occasioni di riflessione. Prevista anche l’istituzione di un tavolo tecnico, con rappresentanti dei Servizi sociali, delle forze dell’ordine, di CO.di.ci. e di “Mettiamoci in gioco” che si riunirà ogni 40 giorni per monitorare il problema sul territorio. Il sindaco, inoltre, si prepara ad emanare alcune ordinanze restrittive alla stregua di quelle già adottate dagli enti locali del centro e nord Italia.
“L’impegno che abbiamo chiesto ed ottenuto dal sindaco Tranchida – sottolinea Vincenzo Maltese – è quello di adottare misure specifiche in materia di limitazione delle sale da gioco e del loro orario di apertura, nonché facilitazioni di natura tributaria e tariffaria a favore degli esercizi ‘No slot’. Contestualmente l’amministrazione comunale si farà parte dirigente con l’ANCI e la Regione per ottenere che ai Comuni vengano riconosciute adeguate competenze e poteri in materia di gioco d’azzardo e per avviare azioni di coordinamento di tutte le amministrazioni a livello locale, inclusi i nuovi Enti di Area Vasta, le Prefetture, le forze dell’ordine, le Asp, le associazioni, le scuole, le parrocchie, anche tenendo conto delle positive esperienze già realizzate in diverse aree del Trapanese”.
“Il gioco d’azzardo – commenta Gino Gandolfo – ha assunto dimensioni rilevanti aumentando il rischio per molti soggetti, soprattutto quelli più vulnerabili, di una vera e propria dipendenza comportamentale con gravi disagi per la persona e compromissioni dell’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a tassi usurai. Da qui il nostro impegno nel far comprendere come il gioco d’azzardo sia, ormai, solo una questione di business per lo Stato e le grandi lobbies che si arricchiscono sulla pelle dei cittadini, portando alla rovina intere famiglie, giovani e anziani”.
“L’amministrazione – ha detto il sindaco Tranchida – farà la sua parte, dando il proprio contributo per una giusta causa che intendiamo portare avanti fino in fondo, cercando di ricondurre la discussione nelle sedi istituzionali decentrate, quali i Liberi consorzi e l’Unione dei Comuni, affinché possa esserci un contributo condiviso, con iniziative specifiche e proposte da indirizzare al Governo nazionale”.