Non riaprire le sale giochi

TROPPI RISCHI PER UN’ATTIVITÀ CHE PRODUCE ULTERIORE IMPOVERIMENTO, SPECIE DELLE FASCE PIÙ DEBOLI

Non riaprire le sale giochi

“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo esprime la propria ferma contrarietà all’ipotesi di riaprire, forse già dal 4 maggio, le sale giochi.

E’ opportuno sottolineare che il gioco d’azzardo è tutt’altro che un’attività essenziale, anzi comporta numerosi rischi di carattere sia sociale sia sanitario. Proprio la situazione di lockdown ha avuto il positivo risultato di contenere le forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo. Sarebbe sorprendente e deplorevole che, in una situazione di generale e grave impoverimento del paese, si consentisse la riapertura di locali che producono di fatto ulteriore perdite di denaro specie per le fasce più deboli della popolazione.

Inoltre, va ricordato un altro aspetto rilevante. Molte delle persone che frequentano le sale giochi hanno un’età avanzata e, dunque, sono particolarmente esposte ai rischi collegati alla diffusione del Covid-19.

Per queste ragioni Mettiamoci in gioco chiede al governo e alle forze politiche che le sale giochi siano tra gli ultimi esercizi commerciali a essere riaperti, quando l’emergenza sanitaria sarà del tutto sotto controllo.

In merito, poi, a tutte le riaperture previste, in particolare l’accensione delle slot machine negli esercizi per cui non vige obbligo di chiusura (prevista per l’11 maggio), Agenzia dogane e monopoli (Adm) dovrebbe chiarire quali sono le linee guida che gli esercenti dovranno seguire per assicurare il distanziamento sociale e tutti gli accorgimenti necessari per limitare la diffusione del contagio. Vista la fretta con cui vorrebbe riaprire il comparto dell’azzardo, l’Adm potrebbe anche prendersi la responsabilità di indicare quali precauzioni mettere in atto per combattere la diffusione del Covid-19.

Infine, L’Adm dovrebbe chiarire perché giochi la cui raccolta è stata sospesa durante il lockdown – quali “10eLotto”, “WinForLife” e “MilionDay” – tornano ad essere consentiti quando il Paese non è ancora uscito dal lockdown. Una determina del 23 aprile, infatti, prevede la “riapertura” di questi giochi già il 27 aprile.

Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

 

Info:

Mariano Bottaccio – cell. 329 2928070

email: ufficiostampa@mettiamociingioco.org

www.mettiamociingioco.org

Non riaprire le sale giochi

TROPPI RISCHI PER UN’ATTIVITÀ CHE PRODUCE ULTERIORE IMPOVERIMENTO, SPECIE DELLE FASCE PIÙ DEBOLI

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“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo esprime la propria ferma contrarietà all’ipotesi di riaprire, forse già dal 4 maggio, le sale giochi.

E’ opportuno sottolineare che il gioco d’azzardo è tutt’altro che un’attività essenziale, anzi comporta numerosi rischi di carattere sia sociale sia sanitario. Proprio la situazione di lockdown ha avuto il positivo risultato di contenere le forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo. Sarebbe sorprendente e deplorevole che, in una situazione di generale e grave impoverimento del paese, si consentisse la riapertura di locali che producono di fatto ulteriore perdite di denaro specie per le fasce più deboli della popolazione.

Inoltre, va ricordato un altro aspetto rilevante. Molte delle persone che frequentano le sale giochi hanno un’età avanzata e, dunque, sono particolarmente esposte ai rischi collegati alla diffusione del Covid-19.

Per queste ragioni Mettiamoci in gioco chiede al governo e alle forze politiche che le sale giochi siano tra gli ultimi esercizi commerciali a essere riaperti, quando l’emergenza sanitaria sarà del tutto sotto controllo.

In merito, poi, a tutte le riaperture previste, in particolare l’accensione delle slot machine negli esercizi per cui non vige obbligo di chiusura (prevista per l’11 maggio), Agenzia dogane e monopoli (Adm) dovrebbe chiarire quali sono le linee guida che gli esercenti dovranno seguire per assicurare il distanziamento sociale e tutti gli accorgimenti necessari per limitare la diffusione del contagio. Vista la fretta con cui vorrebbe riaprire il comparto dell’azzardo, l’Adm potrebbe anche prendersi la responsabilità di indicare quali precauzioni mettere in atto per combattere la diffusione del Covid-19.

Infine, L’Adm dovrebbe chiarire perché giochi la cui raccolta è stata sospesa durante il lockdown – quali “10eLotto”, “WinForLife” e “MilionDay” – tornano ad essere consentiti quando il Paese non è ancora uscito dal lockdown. Una determina del 23 aprile, infatti, prevede la “riapertura” di questi giochi già il 27 aprile.

Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

 

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